Il 7 gennaio scorso, l’Assessore con delega all’Ambiente ha risposto all’Interpellanza che Gavardo in movimento ha inviato al Sindaco di Gavardo lo scorso 19 dicembre per chiedere “quali provvedimenti ha adottato o intende adottare affinché, per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, siano positivamente e tempestivamente risolte le situazioni di criticità della Fonderie Mora Gavardo spa”. Sollecitati dalle numerose segnalazioni da parte dei cittadini gavardesi sul perdurare dell’inquinamento olfattivo, da polveri e acustico, derivante dallo stabilimento “Fonderie Mora Gavardo spa”, abbiamo ritenuto di aprire il capitolo Fonderie Mora e il nostro consigliere comunale ha fatto formale richiesta di accesso agli atti per poter “avere copia di tutta la documentazione intercorsa tra l’amministrazione, gli enti e le Fonderie Mora”.
Apprezziamo il tono e lo spirito della risposta dell’assessore e l’ impegno assunto di “prendersi carico della problematica segnalata con serietà vista l’importanza e la rilevanza della tematica” …” riguardante soprattutto la salute dei cittadini Gavardesi e dei lavoratori dell’Azienda…”.
Auspichiamo che questa sia la posizione di tutta l’amministrazione di Gavardo. E che alla presa in carico corrispondano atti concreti.
Purtroppo, la posizione espressa il 16 gennaio sul Giornale di Brescia dal Sindaco Emanuele Vezzola non sembra andare in questa direzione e ci lascia alquanto perplessi: nei fatti temporeggia e proroga la richiesta di pazienza ai cittadini. Ci sorprende sapere, come dice Legambiente nel Comunicato di risposta di ieri su Vallesabbianews, “che dopo Caffaro, Eternit, Taranto, Terre dei Fuochi e via elencando, la cui eredità mortale si manifesta dopo decenni e dura per tempi indefiniti, il Sindaco, per esercitare i poteri che ha in tema di tutela della salute pubblica, ritiene di dovere attendere una improbabile comunicazione di pericolo o rischio da parte di ARPA o ASL.”
Gli interrogativi aumentano se ci si imbatte in un fatto insolito come ci è capitato nell’esame delle comunicazioni intercorse tra amministrazione e gli altri soggetti interessati: l’invio, in data 1 ottobre 2014, di due comunicazioni: la prima in cui si chiede espressamente “l’immediata sistemazione delle attrezzature che esalano emissioni nocive e che non vengano concessi i 90 giorni di proroga richiesti dall’azienda per l’adeguamento…” ; l’altra in cui si revoca la prima comunicazione e si dichiara che gli uffici tecnici di Gavardo, “ ad oggi, non dispongono di alcun dato significativo per poter anche solo supporre (sic!) che le emissioni di Fonderie Mora sono “nocive”.
Condividiamo, quindi, le preoccupazioni che Legambiente ha espresso e la sollecitazione a non indugiare e ad assumersi un impegno più stringente “con atti concreti in tempi certi” da parte dell’Amministrazione di Gavardo.
La nostra interpellanza sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale del 30 di gennaio. Ricordiamo che all’ordine del giorno dello stesso Consiglio Comunale sarà discussa e votata anche una mozione sullo stesso tema, presentata da Gavardo Rinasce.
Ci auguriamo sia l’occasione per un decisivo passo in avanti verso la soluzione di un annoso problema.