Nel mese di settembre la rivista Altroconsumo è uscita con un titolo di copertina ” Non crediamo in Bio” che ha alimentato parecchia discussione e reazione. L’articolo all’interno, a dir poco imparziale, ha messo tra parentesi, quasi a nascondere, i vantaggi e i benefici sull’ambiente e l’assenza o quasi di pesticidi del biologico, ed ha saltato “in grassetto” i vantaggi economici dell’agricoltura convenzionale.
Prezzo e salubrità a confronto, con grande sottolineatura grafica della differenza di prezzo.
La rivista che si vanta di essere vicino ai consumatori, minimizza – e, quindi, ci invita a chiudere un occhio – sulla presenza di pesticidi (“tutti sotto i limiti”), sull’effetto sconosciuto dell’accumulo di questi sulla salute dell’uomo, sull’avvelenamento del terreno e delle falde prodotto dal loro uso continuo, in nome del prezzo, e taccia i consumatori di biologico di essere dei creduloni.
Molte sono state le reazioni, da quelle “scientifiche agli insulti, da quelle pacate a quelle piccanti”, come Altroconsumo stessa riporta nel numero di ottobre.
Ne abbiamo scelta una di taglio scientifico, la risposta di ISDE, la Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente, perchè minimizzare non sempre fa bene alla salute, mentre, in questo caso, fa certamente un gran bene alle multinazionali dei pesticidi.