Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo del Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio.
Il Comitato per la salvaguardia del Tesio esce dalla seduta del consiglio comunale in data 1 marzo 2017 molto insoddisfatto.
Sulla base dell’interpellanza presentata dalle minoranze consiliari, volta ad avere delucidazioni sullo sviluppo della questione relativa alla cava in località Strubiana-Monte Tesio, il vice-sindaco sig. Bertoloni ha precisato che in data 27 febbraio 2017 ha avuto un incontro in Provincia.
Tutto è partito da una richiesta inviata a gennaio 2017 dall’arch. Baronio, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, all’ufficio cave della Provincia per concordare un incontro urgente preliminare alla concessione dell’autorizzazione. Sul punto il vice-sindaco ha precisato che l’arch. Baronio ha agito su suo invito.
Il Comitato solleva grandi perplessità in merito a questa improvvisa inversione di rotta della maggioranza consiliare: in data 29 dicembre 2016, come è noto a chi sta seguendo la vicenda, proprio il sig. Bertoloni – in qualità di assessore alle cave – ha espresso un deciso parere negativo sulla mozione delle minoranze tesa a revocare o quanto meno modificare la convenzione. Ricordate che la maggioranza consiliare nell’occasione ha votato compatta contro la mozione, confermando in toto la convenzione!
E dopo meno di un mese il Comune chiede alla Provincia un incontro urgente! Cosa è accaduto nel frattempo? Durante il Consiglio comunale tenutosi 2 giorni fa il vice-sindaco si è mostrato decisamente remissivo, ha fatto ammenda per il modo con cui la questione è stata condotta e ha sottolineato che potendo tornare indietro avrebbe convocato le competenti commissioni. Addirittura ha chiesto aiuto alle minoranze, “diamoci una mano”, le sue parole.
A nulla serve questo mea culpa! La comunità che abita nella zona coinvolta chiede risposte concrete e risolutive sulla questione e ad oggi nulla di tutto ciò si è verificato. Anzi, in base alle comunicazioni del vice-sindaco, sembra che la questione non avrà uno sviluppo positivo per gli abitanti.
L’incontro in Provincia verte su quattro conclusioni, tutte decisamente discutibili: le strade alternative non sono fattibili per un problema di impatto ambientale, i cavatori sostengono di avere costruito personalmente la strada che da via Fornaci arriva alla cava con conseguente diritto di passaggio acquisito, il piano cave dura fino al 2023 e solo dopo tale data si ridiscuterà il diritto di Fassa sulla cava, il Comune deve impegnarsi a sollecitare incontri con il privato per ottenere altre mitigazioni.
In sostanza la Provincia si chiama fuori dalla partita e spetta al Comune ridiscutere i termini della questione. Peccato che il vice-sindaco abbia chiuso il suo intervento affermando che il passaggio dei mezzi pesanti è ineluttabile e l’eventuale divieto di passaggio sarebbe immediatamente impugnato da Fassa davanti al Tar con sicura vittoria. Se è questo lo spirito con cui l’Amministrazione comunale intende affrontare un futuro eventuale tavolo delle trattative con Fassa, non si profila niente di buono per noi cittadini!
In realtà, come il Comitato ha più volte evidenziato, il sindaco ha significativi poteri in materia di sicurezza e viabilità, che potrebbe impiegare al meglio per tutelare i diritti fondamentali della comunità.
Purtroppo a noi sembra che, nonostante l’atteggiamento apparentemente contrito mostrato dal vice-sindaco nell’ultima seduta consiliare, manchi la fattiva volontà di risolvere la questione a favore della cittadinanza. Gli strumenti ci sono, bisogna saperli e volerli impiegare!
Dobbiamo proprio attendere un grave incidente stradale in via degli Alpini perchè i Pubblici Poteri si muovano seriamente?
In ogni caso il Comitato continua a vigilare. Un’altra occasione persa per l’amministrazione comunale.
Erica Pollini
Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio