Dopo più di un anno di silenzio si torna a parlare del depuratore che dovrebbe servire la sponda bresciana.
E’ bene ricordare il fallimento del progetto precedente che prevedeva di convogliare i reflui a 70 km di distanza, più precisamente nel Comune di Visano.
L’ultima notizia in merito al nuovo progetto è questa: sembra che ci siano allo studio ben cinque ipotesi, studio che è stato commissionato all’Università di Brescia.
Una di queste cinque ipotesi riguarderebbe proprio la zona tra Gavardo e Muscoline e più precisamente monte S. Martino.
Sorgono spontanee alcune domande. In questo sutdio avranno tenuto conto che proprio in quella zona è previsto il nuovo depuratore che tratterà i reflui di Gavardo, Villanuova e Vallio?
Contro ogni legge della fluidodinamica è sensato dal punto di vista economico ed energetico far scalare ai reflui una collina ancora prima di trattarli?
Non sarebbe molto più semplice scaricare le acque trattate nel Lago di Garda, dopo essere state depurate, invece che nel Fiume chiese?
Quali sono le valutazioni che stanno alla base di questa e delle altre 4 ipotesi?
Perché le autorità preposte non rendono pubblico il lavoro commissionato?
Tutte queste ipotesi non andrebbero vagliate e valutate con le amministrazioni comunale che saranno coinvolte e con i cittadini e le Associazioni del territorio?
Solo un percorso condiviso e trasparente può portare ad una soluzione ottimale, solo coinvolgendo chi questo territorio lo abita e lo conosce si potrà capire quale tra le tante ipotesi azzardate è quella più congeniale per la risoluzione del problema.
Il rischio è che decisioni calate dall’alto si ripercuotano sull’ambiente e sui cittadini senza tenere in considerazione tutte le variabili.