Riportiamo uno stralcio del libro “La ragionevole follia dei beni comuni” di Franco Cassano che ci sembra ben interpreti il sentire di Gavardoinmovimento in questo momento pre-elettorale in cui occorre essere oltre che idealisti anche un po’ pragmatici. In cui le scelte politiche possono essere vincenti o totalmente perdenti. In cui scelte che sembrano assurde e improponibili possono rivelarsi la chiave di volta per il cambiamento, mentre scelte che paiono coerenti e in linea con i principi assunti potrebbero finire in una lenta e inesorabile perdita di energia. O viceversa.
Ecco, ci è parso che questa lettura rifletta molto bene lo spirito giusto quando dentro di noi si consuma una battaglia.
Bisogna pensare ad essere nello stesso tempo
superiori e umili, sottili e semplici,
custodire la tensione, non risolverla mai a favore di un polo,
senza tensione il pensiero si addormenta sui luoghi comuni
e tradisce la sua funzione.
L’ossimoro è una figura retorica che ci è particolarmente cara[..]
proprio perché possiede la qualità di custodire il fulcro della tensione,
di combattere la sedentarietà del pensiero,
spingendolo ogni volta a ripartire
per andare a guardare tutte le figure dall’altra parte.
L’Espressione “ragionevole follia” vuole testimoniare
il carattere cruciale di questa tensione:
la follia e la ragionevolezza devono essere costrette a coabitare.
Esse litigheranno continuamente, ma bisogna farle coesistere:
non c’è nessun universale nel quale si possa serenamente prendere casa,
convinti di essere finalmente seduti sulle ginocchia del giusto e del vero.
Bisogna abitare con pressioni contrastanti,
custodire un po’ di sana schizofrenia e soprattutto
sporgersi dall’altra parte ogni volta che ci si accorge
che il suono della moneta che si sta usando
è diventato falso.