Finalmente si è discusso in Consiglio Comunale di Fonderie Mora e della salute dei cittadini e lavoratori. Solo discusso però, senza prendere alcun impegno ufficiale come Amministrazione. La giustificazione per l’assenza di votazione è stata che la mozione di Gavardo Rinasce, compreso gli emendamenti di Gavardo in movimento, dopo essere stata accettata in sede di incontro dei Capigruppo e messa all’ordine del giorno, è stata (unilateralmente) considerata improcedibile perché il suo contenuto non rientra nelle competenze del Consiglio Comunale.
Se ne è discusso, dicevamo, ma le risposte sono state alquanto deludenti.
Solo l’Assessore all’Ambiente, che ha meno responsabilità di altri, visto che ricopre l’incarico solo da pochi mesi, ha dato risposte meno evasive, difendendo da un lato l’operato della Fonderia per lo sforzo nella messa a norma e nella riqualificazione dell’azienda, ma confermando dall’altro il suo impegno a seguire e monitorare con serietà la situazione.
Più elusive le altre risposte (del sindaco e del vicesindaco in primis). Si è passati dall’affermazione che l’Amministrazione Comunale ha fatto tutto ciò che era di sua competenza a quella che il Comune non ha competenze proprie in materia, che il suo ruolo può essere solo quello di sollecitazione degli organi competenti, che le mancate o tardive risposte sono da attribuirsi alla Provincia, unica responsabile per il rilascio dell’autorizzazione AIA.
Sono state richiamate anche le numerose telefonate intercorse e le ripetute sollecitazioni della parte politica, “purtroppo non documentabili”. Di fatto agli atti ci sono diverse lettere di sollecito da parte degli uffici comunali, ma non c’è una sola lettera, in questi ultimi anni, da parte del sindaco o della giunta o meglio ancora una delibera del CC che solleciti chi di dovere alla presa in carico del problema. Non è mai stata chiesta la convocazione della Conferenza dei Servizi, obbligatoria per legge nel caso di rinnovo dell’autorizzazione AIA (nella quale il Comune può mettere in evidenza le problematiche della propria comunità, esporre richieste e porre le proprie condizioni al rilascio del parere, oltre ad avere un aggiornamento puntuale della situazione). Dalla richiesta di rinnovo dell’ AIA del 2011, da parte della ditta, sono trascorsi più di tre anni!
Fatti e parole, purtroppo, continuano a non incontrarsi.
La partita non è chiusa, affossare lecite richieste nascondendosi dietro a difetti di forma è per Gavardo in movimento inaccettabile. Correggeremo la forma se serve, troveremo altre modalità, ma la sostanza deve restare. Una risposta ai cittadini va data e presto. Tutti vogliamo sapere a che punto siano le attività messe in cantiere dalle Fonderie Mora per rispondere alle prescrizioni ricevute da ARPA e, di queste, ne vorremmo sollecitare la verifica. Per quelle contestate o dichiarate non applicabili dalla ditta vorremmo invece conoscere l’opinione di Arpa che le ha prescritte.
Il Comune, è stato detto, ha il ruolo di sollecitazione degli enti competenti.
Bene, non smettiamo di agire questo ruolo.