Giorgio Gaber cantava … libertà non è stare sopra un albero, libertà è partecipazione …note che suonano bene alle orecchie di noi tutti eppure non parlano la stessa lingua a tutti i cuori…..
Infatti, c’è chi sostiene che avvalersi della partecipazione sia un aspetto fondamentale della democrazia e chi pensa, invece, sia un grande impedimento, allunghi i tempi decisionali fino, nei peggiori dei casi, al blocco totale della capacità decisionale.
Nel 2014 possiamo, ormai, dire che ci sono tecniche per facilitare e gestire la partecipazione che permettono a gruppi anche di dimensioni non piccole di esprimersi nell’arco di una giornata di lavoro, di fare sintesi e fare emergere quanto di meglio c’è in noi.
La partecipazione non è una chiacchierata infinita, è lavoro e costa energie, è capacità di portare a galla idee e esigenze, di fare sintesi e restituire un quadro, quello più fedele, della tua comunità, con le SUE esigenze, i SUI bisogni, le SUE contraddizioni. Con questo dipinto nella mente, poi, si deve decidere e presto.
Il cittadino è il bene primo di una comunità, gli si deve offrire una panchina per sedersi quando è stanco o anziano, lo si deve ascoltare perché possa parlare, stimolare al confronto, indipendentemente dalla sua religione o colore, coinvolgere e considerare sullo stesso piano di chi è chiamato ad amministrare.
Altrimenti, si va dalla delega alla sudditanza, forme di governo che precludono il cambiamento e lasciano spazio agli interessi di pochi. Il vero cambiamento, e questo non è uno slogan, siamo noi cittadini a poterlo determinare nella misura in cui siamo disposti a cooperare, collaborare nella direzione indicata. Dalle idee alla loro concretizzazione ci siamo tutti noi cittadini.
Camminare insieme significa parlarsi, condividere, riconoscere l’altro e farsene carico. Significa intrecciare relazioni. La nostra esperienza, anche se ci ha messo a dura prova dal punto di vista dell’impegno, è testimonianza di questo percorso da continuare a praticare insieme.
la partecipazione ha davvero contraddistinto questo esperienza con Gavardo in movimento. La fatica di partecipare, di esserci, di portare idee, contributi, esperienze, manovalanza c’è e non si può negare. Io sono davvero provata a livello fisico e mentale, ma la sensazione di FAR PARTE, di CONDIVIDERE, di COSTRUIRE INSIEME A TANTI ALTRI è IMPAGABILE, vale tutte le fatiche che stiamo facendo INSIEME.
Come dice un proverbio africano: “Se volete andare in fretta, andate soli; se volete andare lontano, andate insieme”. A noi interessa andare lontano e lo stiamo facendo e, sono convinta, continueremo a farlo!