28 kg per abitante di rifiuto indifferenziato. Ecco quanto pesano i rifiuti indifferenziati prodotti, in un anno, da ciascuno degli 8.533 abitanti di Ponte nelle Alpi, paese veneto in provincia di Belluno, che per il quarto anno consecutivo, ha ricevuto da Legambiente l’Oscar dei Comuni Ricicloni,
Con l’adozione dl sistema di raccolta porta a porta, questo paese di 8.533 abitanti, ha raggiunto 90,32% di raccolta differenziata di qualità, ha creato posti di lavoro, ha abbassato le tasse e ha dato la possibilità ai suoi cittadini di sentirsi partecipi e responsabili di una bella fetta di realtà.
Ma qual è il ciclo virtuoso innescatosi a Ponte alle Alpi? Ce lo ha spiegato Ezio Orzes l’assessore all’ambiente di Ponte nelle Alpi, che Venerdì 14 novembre era in Valsabbia, invitato a Vobarno, dall’Associazione “facciamo vivere Vobarno”, con il patrocinio del comune di Vobarno e di Vallio Terme.
Orzes, ci spiega che solo differenziando con cura, cioè conferendo materiali puliti, si può guadagnare dalla vendita di plastica, carta e vetro, cosa che non avviene con il sistema a calotta, dove il gestore, spesso si ritrova materiale non differenziato (fino al 30-40%), difficilmente riutilizzabile se non con costi elevati e che, spesso, non essendo riciclabile, finisce direttamente negli inceneritori.
Così, la percentuale di raccolta differenziata, ottenibile con la calotta, è solo formale; sta ad indicare quanto i cittadini hanno conferito in un bidone piuttosto che in un altro e, non già, quanta plastica, carta o vetro siano stati effettivamente avviati al riutilizzo.
Il sistema porta a porta permette di realizzare la tariffa puntuale, cioè una tariffa che fa pagare al cittadino in proporzione all’effettiva quantità di indifferenziato da lui prodotta. Incentiva, quindi, il cittadino a ridurre e differenziare i rifiuti.
Il sistema a calotta, invece, non educa verso la riduzione dei rifiuti perché il cittadino virtuoso non è in alcun modo premiato.
E a Ponte nelle Alpi hanno pensato anche alle famiglie con figli sotto i 3 anni e quelle con anziani incontinenti, che, producendo molto indifferenziato (pannolini), dovrebbero pagare una tariffa più elevata. Per non penalizzarle, vengono dotate di appositi contenitori del tutto uguali agli altri, ma con un codice speciale per cui il conferimento di quel tipo di rifiuto non è conteggiato.
In Lombardia, la grande maggioranza dei comuni sono già passati al sistema di raccolta porta a porta, solo un nutrito gruppo di comuni nel bresciano e nel pavese e qualche altro, sparso qua e là, restano ancorati al sistema cassonetti stradali con calotta. E la vicinanza al più grande inceneritore italiano la dice lunga.
In ogni caso, le indicazioni della Regione sono chiare e il passaggio verso il porta a porta non è un’opzione e si dovrà fare. Solo paesi con situazioni territoriali fortemente disagiate potranno adottare sistemi alternativi (cap. 11.4 del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti, approvato nel 2014)
Vobarno e Vallio Terme si sono anche fatti promotori verso la Comunità montana di Vallesabbia per richiedere questo passaggio al porta a porta.
Del resto il contratto settennale in essere con Aprica (la società che attualmente gestisce la raccolta dei rifiuti nei comuni della Comunità ), prevede un’opzione di uscita anticipata, senza penali, al quinto anno. Perché non esercitarla?
Certo, per sciogliere il contratto al 5° anno (2016) la Comunità Montana dovrà inviare disdetta già a metà 2015.
Una scadenza quindi abbastanza vicina, entro la quale i comuni della Comunità Montana compreso Gavardo dovranno dire la loro.
Per saperne di più su come funziona la raccolta differenziata nel Comune di Ponte nelle Alpi guarda il video.