Grande soddisfazione per Gavardo in movimento l’altra sera in consiglio Comunale: sono state infatti approvate, un po’ a sorpresa, le due importanti mozioni presentate dal nostro gruppo: la prima (leggi il testo della mozione) relativa al referendum provinciale sulla gestione dell’acqua, la seconda (leggi il testo della mozione) relativa invece alla richiesta al Governo di non ratificare il Trattato CETA tra l’Unione Europea e il Canada.
Con la prima mozione, approvata all’unanimità, il Comune di Gavardo aderisce alla richiesta di indizione di un referendum consultivo provinciale con cui chiedere ai cittadini se vogliono che il gestore unico del servizio idrico integrato a livello provinciale rimanga totalmente in mano pubblica, senza la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati”.
Con il voto dell’altra sera il Consiglio comunale di Gavardo ha fatto una scelta di democrazia, contribuendo a far sì che i cittadini possano far sentire nuovamente la propria voce dopo che già nel 2011 più del 95% dei votanti espresse la volontà diche l’acqua non deve essere privatizzata, che la gestione dell’acqua deve essere pubblica e che sull’acqua non si devono fare profitti.
Il referendum potrà essere indetto se sarà richiesto da almeno 25 comuni, che rappresentino almeno il 3% della popolazione provinciale. Gavardo è stato uno dei primi comuni , se non addirittura il primo ad esprimersi a e a dare il proprio contributo; ci auguriamo sia seguito nelle prossime settimane da molti altri comuni.
La seconda mozione riguarda invece il trattato CETA tra l’Unione Europea e il Canada; con la sua approvazione il consiglio comunale chiede al Governo di non ratificare l’accordo perché gli svantaggi che ne possono derivare al nostro paese in termini di occupazione, di difesa dei prodotti tipici italiani, di salvaguardia della salute e della sicurezza, sono decisamente superiori ai possibili vantaggi. Ma anche la gestione presenta aspetti critici perché ad esempio conferisce ad organismi estranei agli ordinamenti giuridici nazionali il potere di influenzare direttamente le norme e le politiche nazionali.
La campagna per non ratificare il trattato è stata lanciata da una inedita coalizione formata da Coldiretti, CGIL, ARCI, Adusbef, Movimento Consumatori, Federconsumatori, Legambiente, Greepeace, Slowfood, Acli Terra e Fair Watch. A questi si sono aggiunti 300 sindaci di tutta Italia e sei regioni.
Adesso ha aderito anche il nostro comune con questa mozione approvata a maggioranza dal consiglio comunale. Si sono astenute le consigliere di Gavardo Rinasce, con motivazioni francamente poco comprensibili. Ma l’importante è che anche questa mozione è stata approvata.
Il 26 luglio 2017 è stata, per il nostro comune, una serata di grande democrazia.
Alcuni allegati di approfondimento.
VERBALE DI DELIBERAZIONE REFERENDUM ACQUA DEFINITIVO