Vicenda Cittadini: ma perché?

Non vogliamo dare una notizia: la condanna della Corte dei Conti in merito alla vicenda dell’ex comandante della Polizia locale di Gavardo, Roberto Cittadini, è ormai arcinota (chi volesse approfondire la questione, può comunque trovare le informazioni a questo indirizzo: http://www.vallesabbianews.it/notizie-it/%28Gavardo%29-%C2%ABScelta-irragionevole%C2%BB-gli-Amministratori-paghino-32151.html).

imageAugurandoci che i costi di tale spiacevole intreccio non debbano in qualche modo ricadere sui cittadini, vorremmo sottoporre all’opinione del lettore-elettore qualche domanda. O meglio, una sola domanda; banale forse, ingenua probabilmente, ma capace secondo noi, che sicuramente ingenui siamo, di precedere e riassumere tutte le altre: perché?

Perché quella nomina? Lo chiediamo anzitutto al sindaco Emanuele Vezzola, allora come oggi primo cittadino, quindi anche primo responsabile di un errore come minimo colposo. Incaricare Roberto Cittadini era un rischio palese, dato che palese era la sua incompatibilità con il ruolo a lui destinato: non laureato e già pensionato, non poteva legalmente ritornare comandante (lo era stato fino al 2001), togliendo oltretutto il posto a funzionari già in organico e pienamente abili a rivestire l’incarico. Perché allora scegliere proprio lui?

Il nostro sindaco ha una storia politica e professionale che, secondo noi, dovrebbe renderlo immune da sviste di questo genere. Se così non fosse, se non avesse notato l’incompatibilità palese, o se l’avesse anche soltanto sottovalutata, forse sarebbe il caso che iniziasse a porsi qualche dubbio sulla sua reale capacità di operare in politica e nella pubblica amministrazione. Lo stesso discorso vale per gli assessori e il segretario comunale del tempo, condannati insieme a Vezzola dalla Corte dei Conti. Al loro posto noi lo faremmo, ci porremmo qualche dubbio.

Se invece sindaco e compagni sapevano dell’incompatibilità, allora significa che hanno consapevolmente aggirato la legge. E giunti a tal punto, noi, che restiamo ingenui come bambini finché non ci vengono date le risposte, chiediamo ancora: perché?

Ce lo spieghino l’allora e attuale sindaco Emanuele Vezzola, l’allora e attuale vicesindaco Sergio Bertoloni, gli allora e attuali assessori Bruno Ariassi e Alessandro Salvadori, gli allora assessori Guido Grumi, Valentino Zucchini, Bruno Braga e Giuseppe Nodari, l’allora segretario comunale Paolo Bertazzoli. Loro, che padroneggiano l’arte della politica e del governo sicuramente meglio di noi, ci aiutino a uscire dalla nostra ingenuità: perché altri soggetti, con tutti i requisiti del caso, non avrebbero potuto svolgere parimenti il velenoso ruolo di comandante della nostra Polizia locale? E sottolineiamo: nostra. Di noi cittadini, contribuenti, elettori, legittimi detentori della cosa pubblica che ne delegano l’amministrazione, non la titolarità. Perché ingenui va bene, ma idioti no. E, non essendo idioti, temiamo che questi amministratori siano come minimo incompetenti. Lo dice anche la Corte dei Conti.